Mentre a Parigi si discute se le nuova tecnologia di trasmissione in rete sia nociva o no, basta guardare l'ora per sapere se c'è campo per connettersi o per allontanarsi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-12-2007]
E' noto che gli avversari del Wi-Fi da tempo affermano la pericolosità delle frequenze radio attorno a 2450 MHz sostenendo che potrebbero danneggiare il DNA e favorire l'insorgenza di tumori.
Altrettanto noto è che la scienza rifugge in genere dagli empirismi e che nulla dà per certo senza la ripetuta conferma della sperimentazione; nello specifico poi si sostiene che il rischio anche se esistesse dovrebbe essere minimo data la minore penetrazione delle onde all'aumentare della frequenza.
Gli scettici infine sostengono che i casi segnalati relativamente ad addetti alle biblioteche pubbliche parigine di recente dotate di hotspot dipendono esclusivamente dalla grande abbuffata di collegamenti all'internet effettuata dai dipendenti con conseguente disagio psicofisico del tutto simile a quello che talvolta si riscontra nei videogiocatori incalliti.
L'ultimo ritrovato - ma solo in ordine temporale - è questo orologio che, oltre a svolgere onestamente le sue funzioni di base può avvertire la presenza di un segnale Wi-Fi e segnalarne l'intensità su una scala da 0 a 8; è infatti sufficiente premere il tasto apposito per avere il dato sul quadrante LCD.
Per la verità ne esiste anche una versione giapponese che permette di conoscere in quale stazione si sia fermato il treno; ma con i cronici ritardi in uso nelle nostra rete ferroviaria il dato sembra non avere particolare importanza; assai meglio sarebbe la certezza che il convoglio non si sia perso per per la strada.
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