Di fronte al Congresso USA il rappresentante del gigante californiano ha confessato di aver trasmesso al governo cinese le informazioni riservate sui propri utenti che portarono all'arresto e alla reclusione di dissenzienti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-11-2007]
Negli Stati Uniti mentire di fronte a una Commissione parlamentare è reato, salvo che non si faccia appello al V Emendamento della Costituzione; ma evidentemente non ne ricorreva la fattibilità, oppure i dirigenti di Yahoo! non se la sono sentiti di ammettere implicitamente una colpa senza tentare almeno una giustificazione qual che fosse.
Così il presidente Jerry Yang ha chiesto ufficialmente scusa ai parenti di Shi Tao e Wang Xiaoning, in passato arrestati e condannati per ever scritto messaggi di dissenso riguardo alla posizione e all'attività antidemocratica della autorità cinesi.
Nell'occasione, alcuni parlamentari si sono espressi assai duramente nei confronti di Yahoo! anche se Jerry Yang ha promesso il suo personale intervento a favore di dissidenti presso i dirigenti di Pechino e un congruo risarcimento alle famiglie dei condannati; tuttavia le azioni del motore di ricerca hanno subito notevoli perdite in Borsa nonostante che i fatti fossero già da tempo noti e ritenuiti poco giustificabili dai più.
Tuttavia l'avvicinarsi della data di inizio delle Olimpiadi del 2008 non fa che inasprire il senso di rigetto verso un Paese che continua a dimostrare poco rispetto verso i diritti umani e la libertà di culto, anche se tutto sommato non è che in questi settori gli USA si pongano proprio all'avanguardia; ma questo è un altro discorso.
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