Come andrà a finire il caso Grillo? In caso di elezioni un suo partito costringerà il Pd e Forza Italia ad allearsi per governare il Paese?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-09-2007]
Secondo il Time, l'uomo dell'anno 2006 è un blogger anonimo: uno dei tantissimi uomini comuni che con il suo blog anima la Rete, sostituendosi ai media tradizionali per fare informazione e cultura.
Per gli italiani non c'è dubbio: l'uomo dell'anno è un blogger con nome e cognome, uno dei più letti del mondo: Beppe Grillo. "L'uomo dell'anno" è anche il titolo di un film americano che avrebbe meritato più pubblico in Italia: la storia di un comico, interpretato da Robin Williams che con le sue battute sui politici alla fine si candida (e per un errore viene eletto) presidente degli Stati Uniti.
Trecentomila firme raccolte in un sabato, senza appoggi particolari mediatici, politici e economici non sono poche. Oggi tutti sono contro Grillo: dal capo dello Stato agli ex capi dello Stato, fino ai due capi delle coalizioni.
Per Veltroni Grillo "semina zizzania", perché il suo Vaffa è quanto di più lontano dall'ecumenismo veltroniano che riesce a mettere assieme il teodem Bobba con il matematico anticlericale Oddifreddi.
La realtà è che se Grillo presentasse un proprio partito per governare l'Italia, il nuovo Partito Democratico e Forza Italia sarebbero costretti a governare insieme, regalando tutta l'opposizione a Grillo e a Rifondazione (forse) in compagnia di Storace e della Lega (forse anch'essi al governo).
Di sicuro c'è solo che, in questo caso, "l'amministratore delegato unico" della Rai sarebbe Pippo Baudo, moderato ma vicino al centrosinistra e, in più, l'uomo che trent'anni fa in Tv lanciò Beppe Grillo.
Qualcuno dirà che è solo un brutto film, o magari bello, tipo il famoso "Oltre il Giardino" di Peter Sellers, in cui un ingenuo giardiniere sbaraglia i politici con il suo buonsenso e il suo candore; in fondo Grillo in un film è riuscito perfino a essere Gesù.
Ma rimarrebbe tutto confinato nella fantapolitica come in "Macno", il libro di De Carlo, in cui un conduttore tv diventa dittatore grazie al populismo e al vento dell'antipolitica.
I due gemelli (ex attori) che in Polonia governano, uno da capo dello Stato e l'altro del governo, avendo vinto legittimamente le elezioni, che bloccano l'Unione Europea e che terrorizzano perfino la potente Chiesa polacca, utilizzando gli archivi degli ex servizi segreti che dimostrano le complicità con il regime del partito (in Italia si parla di regime dei partiti, al plurale, ma chi non vi ha avuto rapporti?) e in cui una "Radio Maria" diventa partito politico, ci dimostrano che il confine fra fantapolitica e politica reale è poi abbastanza sottile.
L'altra fantapolitica che può diventare reale è purtroppo quella già vista dell'attentato: Giulio Cesare, i Gandhi, i fratelli Kennedy, Aldo Moro, Yitschak Rabin, Martin Luther King e tanti altri.
Le parole evocate dal direttore del Tg2 contro la violenza verbale di Grillo ci fanno pensare alla possibilità che una violenza, non solo verbale, possa esercitarsi contro Grillo, per fermarlo, per cancellarlo. Nella storia italiana c'è anche questo, e anche questo (Dio non voglia) potrebbe essere uno degli sbocchi del caso Grillo.
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