Un'apologia del potenziale ruolo di controinformazione di Internet in Italia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-05-2007]
La Rete non piace al Palazzo e ai suoi abitanti in Italia: lo dimostra la filippica che un noto esponente dell'establishment italiano come il ministro dell'Interno Giuliano Amato ha fatto contro Internet.
"in Italia ci sono troppi Grillo" e che "il male degli studenti è Internet; sarebbe meglio che leggessero un libro".
Sarebbe facile replicare ad Amato che anche i libri e non solo la Rete devono essere avvicinati con spirito critico e che, mentre Grillo ha sempre pubblicamente sbugiardato le malefatte degli spioni Telecom, lui come ministro dell'Interno se ne è sempre disinteressato.
Chi replica veramente ad Amato, senza timore di definirlo "cresciuto all'ombra di Craxi senza pagare il biglietto per la sdraio" è il noto giornalista "ex televisivo" Oliviero Beha, ex televisivo perché dalla Rai è stato estromesso e, a differenza di Biagi e Santoro, ancora non riammesso.
Per Beha anche un sito di gossip come Dagospia ha avuto e ha il merito di dimostrarci come tra l'Italia berlusconiana fondata sui soldi facili, sulla collusione affari-politica e sull'impunità e l'Italia antiberlusconiana non ci sia poi tanta differenza: la seconda ha bisogno della prima per giustificare la propria esistenza, non avendo un reale progetto alternativo di qualità e pulizia per il Paese, a cominciare dalla Rai, dove si succedono le gestioni di destra e sinistra, da Celli a Cattaneo, per non cambiare nulla e fare solo programmi sempre più scadenti.
Fantastico il capitolo in cui Beha ricorda come un ex giudice e senatore di sinistra come Ferdinando Imposimato sia stato emarginato dalla politica e sia uno dei pochi spariti dalla scena pubblica per aver osato denunciare diversi anni fa gli sprechi e gli scandali dell'Alta Velocità, avvenuti, a suo dire, anche nel silenzio di Prodi, e per non aver accettato l'invito di Boselli di non pubblicare il libro in cambio di un importante incarico.
Secondo Beha "solo una controffensiva di notizie, segnalazioni e denunce può "far succedere qualcosa", può fornire nuovi indirizzi almeno tendenzialmente e in forma virtuale. Può far crescere la consapevolezza. Può suggerire speranze. Può liberare cervelli ad aria condizionata in una società chiusa e mafiosa in cui la classe dirigente nel suo complesso la fa da padrona senza soluzione di continuità, mettendo i lucchetti alla società civile fuori dal Residence, buona o cattiva che sia".
"Internet può favorire un cambiamento di clima nella mentalità, negli atteggiamenti e nei comportamenti, con tutto quello che tale cambiamento può significare e originare anche solo per gemmazione. Soprattutto perché, pur nel paese più vecchio del mondo in quasi tutti i sensi, la rete è giovanissima; e in certi casi, come si è già visto negli Usa, i giovani sono velocissimi ad apprendere".
Scheda
Titolo: Come resistere nella palude di Italiopoli
Autore: Oliviero Beha
Editore: Chiarelettere
Prezzo: 13,60 euro
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