Potrebbe essere l'occasione buona per la casa di Santa Clara per vendere il suo processore dedicato Tolopai, un derivato dal Pentium M; ma i più credono che il chip in questione equipaggerà macchine di seconda scelta perché ormai è in arrivo un nuovo processore chiamato Silverthorne. Miracolo della più recente tecnologia di Intel che appare decisa ad allargare il fossato che oggi la divide dalla rivale AMD, la nuova CPU sarà circa 10 volte più piccola e consumerà circa il 5% (sì, avete letto bene: venti volte meno!) dei processori attualmente sul mercato.

Il Mobile Internet Device è stato presentato a Pechino lo scorso aprile da Intel; si tratta in effetti di un ultraportatile, dedicato a coloro che del web proprio non riescono a fare a meno, e dotato di connessione Wi-Fi. In sostanza abbastanza simile al Nokia N800 ma non dotato di connessione telefonica che invece possiede il Nokia, e sarà disponibile in negozio già nel 2008.

Per la stessa data è previsto il rilascio di Silverthorne, che potrà equipaggiare oltre ai portatili destinati ai paesi in via di sviluppo anche altra elettronica di consumo come ad esempio lettori DVD ed MP3; secondo le proiezioni degli analisti di mercato, il ritorno economico del nuovo chip per Intel potrà aggirarsi sui 10 miliardi di dollari entro il 2011 con 900 mila pezzi venduti in ogni settore di produzione.

Quanto a Ubuntu, dopo il colpaccio realizzato mediante l'accordo con Dell il futuro appare come una rosea strada tutta in discesa. Matt Zimmermann, dirigente di Canonical e responsabile dello sviluppo del sistema operativo Open Source, ha appena annunciato l'apertura di un Ubuntu Developer Summit che si tiene a Siviglia e chiuderà l'11 maggio, per promuovere e sviluppare un chipset di nuova concezione provvisoriamente chiamato Ubuntu Mobile and Embedded di cui saranno dotati gli ultraleggeri di nuova generazione nativamente destinati alla connessione e navigazione sul web.

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