Dalla Rai a Telecom, passando per Alitalia e Ferrovie, la nuova moda del capitalismo italiano è dividere e moltiplicare le aziende, come se così crescessero.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-01-2007]
Ora è la volta del ministro Gentiloni di presentare un progetto per la nuova Rai: tre aziende al posto di una, una per le reti e due per i prodotti. E' una soluzione magica per i problemi della Tv di Stato, dominata dalla politica, incapace di produrre programmi di qualità ma capace di spendere miliardi di euro del canone in ingaggi a superdivi e isole varie.
Tronchetti Provera, alle prese con un debito formidabile, uno scandalo giudiziario senza precedenti e la necessità di adeguare Telecom Italia alle sfide della banda larga, era stato il primo a immaginare di spaccare l'azienda in tre, dopo anni di esternalizzazioni di singoli pezzi di attività e servizi. Tronchetti ha incontrato le forti resistenze di politica, sindacati e mercato; ecco arrivare Rossi che, invece di tre aziende separate, vuole limitarsi a riorganizzare Telecom in quattro divisioni autonome.
Intanto Alitalia dovrebbe essere divisa almeno in due: una dei servizi di terra e una per il volo; per le Ferrovie si è scoperto invece che l'aver separato la Rete dalla divisione commerciale trasporto non ha fatto arrivare i treni in orario ma ha coperto gli storici buchi di bilancio.
Nelle cronache finanziarie non si parla mai (o quasi) di progetti, di prodotti, di obbiettivi, ma sempre e solo di queste proposte di ingegneria organizzativo-finanziaria che dovrebbero essere capaci, chissà perché, di risollevare le sorti di un'economia italiana, che quando torna a crescere a poco più dell'1% ci fa gridare al miracolo, segno di una decadenza di cui, forse, abbiamo perso perfino la consapevolezza.
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