Anche in Italia arriva una piattaforma peer to peer per i prestiti, che permette a tutti di essere un po' banchieri.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-12-2006]
Indebitamento, che passione! Una delle ragioni per cui gli italiani sopportano sempre meno di essere chiamati a pagare parte del debito pubblico con le tasse è perché sempre più si stanno abituando a convivere benissimo con i propri debiti.
Ci si indebita non solo per pagare l'ultimo telefonino alla moda, l'auto o lo scooter, ma anche per fare le vacanze, comprare i libri di testo, pagare a rate un lifting chirurgico o la cura dei denti, e perfino fare la spesa al supermarket.
Se per tanti indebitarsi diventa un vizio e una necessità, per altri (come banche, aziende di credito, finanziarie) diventa un grosso business. Tutti però potranno essere un po' banchieri con l'arrivo in Italia dall'Inghilterra di Zopa, il Napster dei prestiti.
In pratica chi ha bisogno di un prestito personale. fino ad un massimo di 25 mila sterline (circa 40 mila euro) compila un questionario on line con i propri dati anagrafici, fiscali, attività svolta; Zopa verifica la solvibilità e dà la risposta in poco tempo, erogando il prestito dopo tre giorni, restituibile in 60 rate con tassi di interesse dal 6 al 10%. Finora il dato dei protesti è stato molto basso, circa il 3 per 1000.
In Italia sarebbe Maurizio P. Sella (ex Jiulius Bär, nessun riferimento con l'omonima banca biellese) a importare il credito peer to peer; ma dovrà avere prima l'autorizzazione della Banca d'Italia, indispensabile per legge per poter svolgere un'attività finanziaria.
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