Telecom Italia chiede soldi ai suoi dipendenti, attraverso un prestito obbligazionario; Vodafone regala, per il secondo anno, azioni ai suoi dipendenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-07-2005]
E' interessante analizzare quali diverse strategie hanno adottato, in tema di partecipazione azionaria dei propri dipendenti, i maggiori gestori telefonici italiani che, in questo momento, sono anche le aziende più importanti e leader del Paese, in termini di crescita e redditività.
Telecom Italia ha recentemente lanciato per tutto i suoi dipendenti un prestito obbligazionario, cioè chiede soldi ai suoi dipendenti, offrendo obbligazioni da acquistare a 50 euro l'una, anche con trattenute mensili.
Mentre Telecom Italia batte cassa ai suoi dipendenti, Vodafone Italia regala, nel mese di luglio, a tutti i suoi diecimila dipendenti, quale che sia il loro grado e funzione, un pacchetto di 320 azioni, così come fa con gli altri quarantamila dipendenti Vodafone sparsi in tutto il mondo.
Certamente regalare azioni non è sufficiente a far contare di più i lavoratori anche come azionisti, a farli incidere nelle strategie aziendali e sugli investimenti. Ma tra chiedere soldi e regalarli c'è una bella differenza: la differenza che passa tra un'azienda fortemente sana come Vodafone e un'azienda che risente in modo pesante del suo attuale indebitamento, ora che non ci sono più attività non strategiche da vendere (come è stato per Seat, Finsiel eccetera).
Anziché regalare azioni, Telecom Italia ha bloccato spese di trasferta, straordinari, attività anche minime di manutenzione dei locali a favore dei lavoratori: sta dimostrando in tante altre piccole cose, che riguardano la vita di tutti di giorni dei suoi clienti, alle prese con disservizi piccoli e grandi, di avere il fiato corto.
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