In Francia l'autorevole settimanale Le Nouvel Observateur ha lanciato un manifesto contro la criminalizzazione del P2P che sta mietendo vittime.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-02-2005]
Mal comune mezzo gaudio? Purtroppo no, se parliamo della criminalizzazione del P2P che avviene nella vicina Francia. Le Nouvel Observateur, uno dei più autorevoli settimanali francesi, paragonabile per diffusione e impostazione al nostro L'Espresso, ha lanciato un manifesto online contro la criminalizzazione del P2P in Francia che, alle 20 di giovedì 3 febbraio, giorno in cui è stato lanciato, aveva già raccolto 8.000 firme.
Tra i firmatari più conosciuti cantanti come Manu Chao, Khaled e politici come il segretario dei Verdi francesi Noel Maneré, il leader dei contadini No Global Josè Bovè. Il Manifesto si intitola "Nous sommes tous des pirates", siamo tutti pirati.
L'appello contro la repressione del P2P parte da fatti concreti: 500 procedimenti in corso, alcuni "internauti" (come chiamano con una bella espressione, in Francia, gli utenti della Rete) sono stati condannati fino a 20.000 euro di ammenda, altri hanno avuto sanzioni più lievi di 500 euro.
Il manifesto denuncia anche il clima di forte pressione delle grandi case discografiche su politica e magistratura ma non solo: molti cantanti vorrebbero dirsi favorevoli al P2P ma hanno paura di ritorsioni da parte dei loro produttori che hanno chiesto loro di non schierarsi.
L'appello mette in evidenza le ragioni a favore del P2P che dà all'utente più ampie possibilità di fruizione di quelle che il mercato delle grandi catene della distribuzione (molto forti in Francia) e si scaglia contro quella che definisce belle hypocrisie: "un consumatore paga 20 euro un CD il lunedì e una settimana dopo varrà solo 8 euro", contro l'ipocrisia del grande impulso dato alla banda larga e al mercato dei riproduttori Mp3.
L'appello vuole aprire un dibattito: "Come ridefinire il diritto d'autore? Come garantire la diversità culturale nell'industria musicale?", anche gettando un sasso nello stagno della sinistra istituzionale. Per esempio Nouvel Obs cita il caso di Elisabeth Guigou: la bella e brava ex Ministro della Giustizia dell'ultimo governo socialista di Jospin che dice: "Trovo assurda la repressione ma non posso sottoscrivere l'appello perché non ho mai scaricato musica" dimenticando che milioni di francesi che lo hanno fatto non possono essere trattati come delinquenti.
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