Gli antitraspiranti sono cancerogeni! Questa è la straordinaria conclusione di un appello che sta andando per la maggiore in questo periodo. La fonte di questo allarme sarebbe "una specialista in biologia cellulare" di nome "Gabriela Casanova Larrosa Dell'Università dell'Uruguay".
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-04-2004]
L'appello non mena certo il can per l'aia: "La causa principale del cancro al seno è l'utilizzo di ANTITRASPIRANTI". La ragione, stando all'appello, è che alcuni di questi prodotti contengono "Chloridrato di alluminio" e che "Il corpo umano ha solamente qualche zona soggetta a eliminare le tossine: dietro i ginocchi, dietro le orecchie, tra le pieghe delle gambe e le ascelle. Le tossine sono eliminate sotto forma di traspirazione. Gli anti traspiranti impediscono questa traspirazione, quindi la funzione corporea di eliminazione delle tossine attraverso le ascelle".
Dall'accumulo di queste tossine "nei cellule linfatiche che si trovano sotto alle braccia" (l'italiano incerto dell'appello non è opera mia) scaturirebbe "la maggior parte dei tumori al seno", che avrebbero "origine da questa regione superiore del seno".
Guai inoltre a depilarsi: "Le donne che applicano questi prodotti subito dopo la rasatura, stanno accrescendo il rischio perchè le piccole ferite causate dalla rasatura fanno si che il prodotto chimico penetri più facilmente nel corpo".
Anzi, ci sono moltissime smentite di quest'appello e una sola pubblicazione scientifica che suggerisce un possibile (sottolineo "possibile") legame fra deodoranti/antitraspiranti, depilazione delle ascelle e tumore al seno. Anche questa pubblicazione conclude piuttosto blandamente, affermando che "Sono necessarie indagini con gruppi di controllo prima di consigliare abitudini igieniche alternative per l'ascella".
Insomma, per ora c'è soltanto un'ipotesi assai controversa, supportata da un'unica pubblicazione scientifica. Nel frattempo, naturalmente, se per prudenza volete astenervi dall'usare deodoranti e antitraspiranti, fate pure, ma attenzione ai danni collaterali che potreste causare se non vi tenete sottovento.
L'appello contiene anche altre inesattezze, come l'affermazione che i linfonodi rilasciano le tossine tramite la sudorazione o che "la maggior parte dei tumori al seno hanno origine da questa regione superiore del seno" perché lì si trovano i linfonodi, e che "gli uomini sono meno soggetti a sviluppare questo tipo di malattia perchè se utilizzano gli antitraspiranti questi restano sui peli delle ascelle".
In realtà, gli uomini sono circa 100 volte meno soggetti al tumore al seno, rispetto alle donne, per la semplice ragione che hanno circa 100 volte meno tessuto mammellare, e i tumori al seno sono frequenti nella regione superiore semplicemente perché è quella con la massa più grande.
La sostanza chiamata erroneamente "chloridrato di alluminio" nell'appello è in realtà l'alluminio cloridrato. E' una sostanza chimica che ha proprietà antitraspiranti ed è effettivamente presente in molti prodotti per l'igiene personale.
Sotto forma di farmaco di libera vendita, la FDA (Food and Drug Administration), ente statunitense che si occupa di verificare la sicurezza di ogni sostanza, la classifica come sicura per l'uso normale.
Questo non significa che è assolutamente innocua (non esistono sostanze assolutamente innocue, come ben sa chi prova a ingerire un etto di peperoncino): significa soltanto che alle dosi in cui è presente nei prodotti in commercio, e applicato sulla pelle, non produce danni rilevabili (e quindi non induce il cancro).
Se uno se la spara in bocca o ci fa un bel pediluvio, ovviamente, potrebbe esserci qualche danno, ma queste sciagurate ipotesi non sono coperte dai test per ovvia carenza di volontari.
Sull'alluminio cloridrato girano storie di tutti i tipi: c'è chi lo accusa di provocare il cancro al seno, come in quest'appello, e chi dice che produce la perdita di memoria o il morbo di Alzheimer.
Nessuna di queste affermazioni ha basi scientifiche, ed è importante notare che chi le fa è spesso promotore di prodotti "ecologici" alternativi che guarda caso si vantano di non contenere alluminio cloridrato, per cui non è necessariamente disinteressato.
Va detto che l'alluminio cloridrato contiene (è abbastanza ovvio) alluminio, e ci sono indicazioni scientifiche secondo le quali l'alluminio, come molti altri elementi, è neurotossico se assimilato in grandi quantità. Tuttavia l'esposizione all'alluminio presente naturalmente nei cibi e nell'acqua potabile è di gran lunga superiore a quella che si potrebbe avere dall'uso normale di antitraspiranti, per cui il rischio è proporzionalmente più basso.
In altre parole, se avete paura di prendere il cancro da un antitraspirante, dovreste anche aver paura di avvolgere i cibi nella stagnola (che nonostante il nome è fatta di alluminio).
L'appello sembra suggerire che il pericolo sia costituito dall'alluminio cloridrato, ma in realtà ne "spiega" l'azione in modo contraddittorio. Dice che gli antitraspiranti, impedendo la traspirazione, trattengono le tossine nell'organismo, e queste tossine inducono il cancro. Ma se è vero questo meccanismo, allora qualsiasi prodotto che blocca la traspirazione dovrebbe essere pericoloso, anche se non contiene alluminio cloridrato.
Giusto per scrupolo, ricordo che fra "deodorante" e "antitraspirante" c'è una differenza notevole: l'antitraspirante blocca la sudorazione, il deodorante no.
Come capita spesso negli appelli-bufala, il messaggio è semplificato e in bianco e nero: dice che "i deodoranti sono inoffensivi", ma non tiene conto del fatto che molte persone sono allergiche ad un particolare tipo di sostanza presente in molti antitraspiranti e deodoranti: il profumo.
Applicare un prodotto contenente profumo, specialmente sulla pelle già irritata da una depilazione, può causare reazioni cutanee tutt'altro che trascurabili. Non si può quindi essere faciloni e categorici e affermare che i deodoranti sono inoffensivi.
E che dire del presunto "garante" di questo messaggio, "Gabriela Casanova Larrosa, Prof. Assistent du Departement de Biologie Cellulaire de la Faculte de Sciences de la Republique Orientale d'Uruguay"?
Effettivamente esiste una persona con questo nome nell'elenco dei docenti della facoltà di scienze di Montevideo:
Le ho scritto il 30/4/2004 chiedendo chiarimenti e sono in attesa di una sua risposta. Per il momento, non posso escludere che si tratti semplicemente di uno dei tanti "garanti involontari", ossia quelle persone che ricevono un appello e lo ridiffondono dal posto di lavoro, senza rendersi conto che il messaggio inviato recherà la loro "firma" (nome, cognome e luogo di lavoro) e verrà interpretato come garanzia di autenticità dell'appello.
La versione inglese di quest'appello è disponibile presso Snopes.com.
Quella francese è presso Hoaxbuster.com.
Un campione della variante spagnola è qui.
L'indagine antibufala più approfondita, con le relative fonti, è a vostra disposizione qui.
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