Se da un lato Colaninno fa le sue esternazioni, dall'altro Telecom fa marcia indietro attraverso i comunicati stampa. Arriverà davvero un aumento del canone del 45%?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-10-2000]
Sulla vicenda "calda" di questi giorni, di cui ci siamo più volte occupati, c'è da osservare un fatto che può stare a significare una possibile marcia indietro: Telecom Italia non avrebbe ancora presentato nessun tipo di richiesta per l'aumento del canone telefonico all'Authority per le telecomunicazioni.
Quanto sopra emerge da un comunicato degli uomini di Colaninno. Questi precisano che le notizie riportate nei giorni passati sono riferite alla richiesta di aumento del canone che riguarda solo l'abbonamento mensile alla linea telefonica (1.400 lire per bimestre). La stessa richiesta è stata inoltrata da Telecom alla durante lo scorso mese di maggio e in vigore a partire dal 1 agosto 2000.
In realtà la notizia del possibile aumento era riferita piuttosto alle parole del nuovo presidente, diffuse recentemente in via ufficiosa. Ad ogni modo l'ex-monopolista chiarisce la posizione del suo presidente sulla necessità di una rimozione dei meccanismi tariffari per cui è impedito a Telecom un "ribilanciamento tra i ricavi derivanti dall'abbonamento e i relativi costi per garantire l'accesso alla rete e ai servizi". (Questo secondo quanto riportato da ASCA. I meccanismi in questione sono i cosiddetti price cap e sub cap).
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