Dalla rassegna stampa al media monitoring

Come la Rete ha cambiato la tradizionale rassegna stampa.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-03-2003]

C'era una volta la rassegna stampa: un fascicolo che assemblava su commissione un determinato numero di articoli ritagliati da quotidiani e periodici.

Questo era - ma lo è ancora moltissimo - il modo normale con cui le aziende, i manager, la classe dirigente si informano su ciò che la stampa dice di loro.

Come è cambiato il settore dei media - settore che in Italia rappresenta un mercato che si aggira intorno ai 30 milioni di Euro - con l'avvento della Rete e della convergenza multimediale?

Lo chiediamo a Gabriele Rossi, Web Content Manager di Edipress, il portale per la diffusione della rassegna stampa ai clienti di Edindustria, azienda leader nel settore della rassegna stampa in Italia.

ZN: Oggi, nell'era di Internet la rassegna stampa è ancora attuale o definitivamente superata?

Gabriele Rossi: Il termine "rassegna stampa" è ancora fortemente utilizzato e mantiene un fascino arcaico. La carta è il vettore tradizionale dell'informazione: i quotidiani ed i periodici sono i principali strumenti per elaborare una rassegna stampa.

Negli ultimi anni si è però sviluppato un forte processo di digitalizzazione dell'informazione fruibile in varie forme e, prevalentemente, attraverso il Web.

Questo sviluppo tecnologico ha fatto cambiare il nome del settore in industria del media monitoring, includendo nel termine media tutti i mezzi che veicolano le informazioni verso i pubblici.

Oggi un cliente che commissiona una rassegna stampa non chiede più il prodotto "rassegna stampa cartacea" ma chiede un montoraggio del flusso informativo globale (fatto di tutti i mezzi informativi cartacei e digitali): chi, come, dove, quando, perché ha parlato di lui.

E non chiede solo di "ritagliare l'articolo" ma vuole che lo spazio che contiene l'informazione che lo riguarda, sia analizzato qualitativamente e quantitativamente per misurare gli effetti della comunicazione che ha attivato o che subisce.

Si studiano quindi la tipologia del mezzo che trasmette l'informazione; la tiratura, la diffusione, l'audience, i contatti; la copertura e frequenza sul target, la valorizzazione commerciale virtuale dello spazio su base "costo per contatto"; il numero di uscite totali e per aree tematiche; la posizione e il formato dell'uscita; i contenuti; l'impostazione grafica; titoli, foto, impatto.

ZN: Come prevedi che si evolva ancora il settore del media monitoring?

Gabriele Rossi: Un sondaggio Reuters su un campione di 1.300 manager, sul tema "Il rapporto con le informazioni", rivela che il 42% considera lo stress da eccesso di informazione causa di disturbi fisici. Per questo sempre più il mercato richiederà servizi di Media Monitoring.

Questo settore, oltre all'organizzazione di redazioni mirate di lettori, richiede software evoluti soprattutto nell'ambito dei motori di ricerca che agiscono tramite parole chiave correlate alle categorie in cui si suddividono le informazioni.

L'analisi di scenario prevede un crollo dei costi hardware che nel 2005 saranno bassissimi ed una maggiore tendenza verso l'on line delle informazioni.

Pertanto, sarà maggiore la possibilità di fornire al cliente l'informazione mirata nelle forme di fruizione più evolute: portale aziendale, Intranet, palmari, cellulari e ovviamente, anche la tradizionale carta.

ZN: Perché Edipress? Come nasce? Con quali finalità?

Gabriele Rossi: Quando, oltre due anni fa, sono arrivato ad Edindustria, abbiamo cominciato a pensare il posizionamento dell'azienda in Rete.

Oggi è on line Edipress.it, un portale dedicato alla comunicazione d'impresa, che ha raggiunto oltre 2.500 accessi unici in otto settimane.

Oltre ad essere il portale Web d'accesso per consultare e scaricare la rassegna stampa vuole essere una webzine sulla comunicazione d'impresa con news, sondaggi, eventi, documenti, interviste.

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Pier Luigi Tolardo

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