Il presente della steganografia passa anche per il diritto d'autore: da Playboy al Vaticano.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-02-2003]
Nel 1997 la rivista Playboy ha dato il via a una rivoluzione per la difesa del copyright. Grazie al software PictureMarc della Digimarc di Portland, Oregon, tutte le foto di Playboy pubblicate nell'internet contengono un watermark, una invisibile filigrana digitale.
Digimarc offre ai propri clienti un archivio di watermark aggiornato costantemente dal proprio motore di ricerca: in tal modo è possibile scoprire le violazioni del copyright. Se qualcuno "ruba" l'immagine inserendola nel proprio sito, è immediatamente rintracciabile e può essere perseguito con maggiore facilità. Al tempo stesso è più semplice richiedere informazioni sul detentore dei diritti di una particolare immagine allo scopo di ottenerne l'autorizzazione a pubblicarla.
Ormai non è più solo Playboy a preoccuparsi dei propri capolavori: ad esempio, la IBM sta utilizzando il watermarking per digitalizzare la biblioteca vaticana. Anche le case discografiche si stanno attrezzando con tecniche steganografiche, per proteggere i prodotti.
Microsoft e Philips hanno mostrato invece il loro interesse per la steganografia sponsorizzando il Workshop on information hiding che, giunto alla quinta edizione, si è tenuto nei Paesi Bassi dal 7 al 9 ottobre 2002.
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