A differenza del Cartello della RCA Auto, i gestori di telefonia mobile condannati dall'Authority per essersi accordati sulle tariffe non hanno intenzione di restituire nulla ai loro clienti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-12-2002]
Il potere di condizionamento dei gestori di telefonia mobile sui mass-media italiani è fortissimo: sono i migliori inserzionisti di tv e stampa (quotidiana e periodica). In tempi di budget pubblicitari soggetti a diete pericolose per i media sono gli unici a pianificare campagne miliardarie, a riempire pagine intere con i loro nuovi telefonini, con i nuovi MMS, con le loro belle testimonial. Questo forse spiega come la multa di 80 miliardi che - circa un anno fa - l'Authority ha inflitto a Tim e Vodafone Omnitel, colpevoli di essersi accordate sulle variazioni tariffarie e di aver quindi stabilito un cartello che ha vanificato di fatto i benefici della libera concorrenza, ha avuto pochissimo spazio sugli organi di informazione italiani.
Oggi gli stessi mass-media (solo i giornali, sempre meno letti, in verità) ci comunicano in qualche trafiletto non troppo evidente che il Tar del Lazio - organismo competente per i ricorsi contro le decisioni dell'Authority - ha dimezzato la multa portandola da 80 a 40 miliardi. Con tutto il rispetto per la magistratura, in questo caso amministrativa, non credo che questi colossi avrebbero sofferto molto se la multa fosse stata mantenuta nel suo importo originario. Certo se 40 miliardi faranno la gioia del Ministro del Tesoro Tremonti, invece, nelle tasche dei clienti Tim e Vodafone Omnitel non entrerà niente: non è prevista infatti nessuna procedura di rimborso né collettiva (abbassamento delle tariffe per tutti) né individuale, né a richiesta, né automatica.
Inoltre chi garantisce i consumatori italiani da nuovi cartelli quando Tim, Vodafone Omnitel e Wind si sono spartite da buone sorelle le spoglie di Blu ed hanno costituito la scorsa settimana, l'ASSTEL, Assotelecomunicazioni, l'Associazione della Confidustria per rappresentare il settore della telefonia fissa e mobile nei confronti delle istituzioni e dei sindacati? Sarebbe bene che in Italia l'Antitrust si dotasse degli stessi poteri di cui il commissario europeo Mario Monti vuole dotare l'Antitrust europeo e che si spingono fino al diritto di perquisizione (su autorizzazione della magistratura) delle case private dei manager sospettati di dare vita a pratiche anticoncorrenziali.
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