Un brevissimo e simpatico "galateo" del telefonino che ci suggerisce di usarlo senza intossicare il prossimo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-12-2002]
Emanuele Invernizzi ci impartisce una utile e divertente lezione di "galateo" sull'uso del telefonino prendendo spunto da quelle- inossidabili e sagaci- di Monsignor DellaCasa. MobileEtiquette. "Le dieci regole per l'uso del cellulare", edito da Lupetti, comincia subito ponendosi il dilemma: "Averlo o non averlo". "Si può scegliere di non avere il cellulare solo se si è molto importanti: al punto di avere qualcuno che lo usa per voi..., si può anche non avere il cellulare se si usa una modalità alternativa, che non sia la posta elettronica che non è sostitutiva in quanto non permette una relazione immediata ed interattiva. Una modalità alternativa può essere quella di dare alcuni numeri di telefono ai quali risponde sempre qualcuno, per poi richiamare nel giro di poche ore. Attenzione che può essere più complicato che avere il cellulare...".
"Tienilo acceso quando vuoi, purché la segreteria sia sempre attiva e ti consenta di essere sempre connesso con chiunque ti chiami anche quando il telefono è spento. Altrimenti senza segreteria si dà questo segnale: "Non me ne frega niente di te: se proprio vuoi richiamami e riprova finché lo troverai acceso." Da evitare il messaggio standard automatico: sgradevole. Quello registrato con la propria voce per contro, è piacevole perché chi chiama non è obbligato a verificare se ha sbagliato numero ma è sicuro di parlare con te.
Qualche consiglio su quale acquistare: sempre tri-band se si viaggia molto e che abbia il modem interno (così ti puoi collegare con Internet ovunque), ma soprattutto deve avere sempre vibraphone ed auricolare, che sono indispensabili per il rispetto delle persone e dell'ambiente. Inoltre se si vuole il cellulare piccolo e leggero bisogna fare sempre la prova "dito" ed "occhio", per verificare se si riesce a digitare con facilità i numeri e a leggere bene le scritte. Dove tenere il cellulare? Mai nella tasca della camicia o in quella interna della giacca perché pare faccia male al cuore.
Infine l'auricolare che è indispensabile perché: si tiene il campo magnetico lontano dal cervello, si sente meglio, sostituisce il viva voce in auto, non fa male il braccio dopo un po', si nota meno che si sta usando il cellulare (ma non bisogna nemmeno fare la figura di quello che parla da solo, si può parlare a voce più bassa. Bisogna inoltre avvisare chi ti sta di fronte che stai parlando con qualcun altro al cellulare!).
Infine dove parlare e, soprattutto, dove non parlare: il più possibile lontano da tutti, alzandosi e allontanandosi in treno e al ristorante e dove ci siano persone. Invernizzi afferma: " In questi casi il cellulare è come la sigaretta: è fortemente inquinante e usarlo vicino agli altri è un gesto molto, molto maleducato". Come parlare è una questione di tono: si può far capire di essere in riunione, che c'è qualcuno con te, che sei solo ma hai fretta, che sei solo e hai tempo.
Insomma del cellulare non si può fare a meno ed è solo una questione di educazione.
Scheda
Titolo: MobileEtiquette
Autore: Emanuele Invernizzi
Editore: Lupetti
Prezzo: ¤ 4,50
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