Il Sole 24 ORE ha pubblicato i numeri, aggiornati al 30 settembre, della diffusione delle linee Adsl che vedono 650.000 linee Adsl di Telecom contro 65.000 dei concorrenti. Alice ha sedotto e conquistato il mercato ma come ha fatto? Da una parte non si può non riconoscere che le nuove tariffe e un fortissimo investimento in pubblicità abbiano reso familiare al grande pubblico l'Adsl che sembrava fino all'inizio del 2001 una scelta solo per aziende. La strategia di marketing dunque non è stata solo quella diretta e visibile della bella Fernanda, alias Alice, e del buon Vieri.

La fine della tariffa agevolata per i collegamenti Internet e una politica poco favorevole da parte di Telecom Italia nei confronti di tariffe flat non sarebbero bastate per produrre così tante conversioni all'Adsl da parte dei navigatori italiani. Rincara dunque il costo della connessione ad Internet: a questo punto per poter navigare molte ore non c'è stata alternativa che passare all'Adsl (anche se questa nelle sue versioni "light" può essere deludente in fatto di velocità). La presenza capillare di Telecom Italia rispetto ai suoi concorrenti concentrati solo nelle grandi città, ha fatto il resto.

Oggi i concorrenti di Telecom Italia sono spiazzati dalla "valanga Alice": Soru di Tiscali chiede l'interconnessione per l'Adsl alle stesse favorevoli condizioni del traffico voce, Atlanet rischia di dover chiudere. Chi è speranzoso di riuscire a trovare un proprio spazio nel mercato Adsl è solo la Netsystem di Artom con la sua Adsl satellitare, distribuita anche da Tiscali e Yahoo Italia, che si propone di servire anche quelle (tante) località periferiche italiane che Telecom Italia non raggiunge. Chi non teme Alice è Fastweb che ha già raggiunto i 70.000 abbonanti in banda larga a fibre ottiche. Per il resto sembra proprio che il mercato non potrà sfuggire all'abbraccio di Alice.