Tribunale Roma: ha ragione Google, torto Mediaset

I filtri preventivi sui contenuti, secondo il Tribunale, violano la libertà di espressione e sono tecnicamente inapplicabili.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-12-2011]

youtube mediaset google

Dopo aver ottenuto la sconfitta di Yahoo, Mediaset si sentiva probabilmente molto sicura di sé e forse si aspettava di ottenere un'altro successo contro Google, con cui è in causa sin dall'estate.

Il motivo del contendere è naturalmente sempre lo stesso: punire le piattaforme di condivisione video online e, possibilmente, obbligarle ad agire come filtri preventivi e controllare ogni singolo contenuto caricato dagli utenti.

Nel caso specifico, Mediaset aveva intrapreso un'azione legale contro la piattaforma Blogger - di proprietà di Google - perché uno degli utenti aveva inserito nel proprio blog la possibilità di vedere in streaming le partite di serie A, naturalmente senza possederne i diritti. L'articolo continua qui sotto.

Sondaggio
Qual è la tua piattaforma preferita per la Tv digitale?
Digitale terrestre "liscio"
Sky
Satellitare free to air
Mediaset Premium
Tv di Fastweb
Telecom Italia IpTv
Infostrada Tv
Altre (specificare nei commenti)

Mostra i risultati (4138 voti)
Leggi i commenti (21)
L'azienda era riuscita a ottenere la chiusura del blog, ma poi s'era ingolosita e aveva proseguito nella causa, chiedendo per l'appunto che Google controlli preventivamente tutto ciò che viene inserito non solo su Blogger, ma anche su YouTube e su tutti gli altri servizi che a lei fanno capo.

Sulla propria strada, però, questa volta Mediaset ha incontrato il Tribunale di Roma, che ne ha smantellato le speranze.

Pur riconoscendo la necessità di proteggere il diritto d'autore, i giudici hanno affermato che occorre bilanciare i differenti interessi coinvolti: «tutela della proprietà intellettuale, tutela della libera circolazione dei servizi, tutela della libertà di informazione».

Per essere ancora più chiaro, il Tribunale ha aggiunto che «il controllo preventivo non pare condotta esigibile dall'hosting, dal momento che il giudice italiano non può porre uno specifico obbligo di sorveglianza in violazione del chiaro dettato comunitario»: l'UE, come dovrebbe essere ormai noto, di recente ha assunto una posizione chiaramente a favore della net neutrality e della libertà di espressione in Rete, arrivando a negare la legittimità dei filtri antipirateria disposti dai provider.

Oltre alle motivazioni di principio, ve ne sono però altre di natura più tecnica, e anche queste sono state prese in considerazione dai giudici, i quali hanno affermato che «il fornitore del servizio non può essere assoggettato all'onere di procedere ad una verifica in tempo reale del materiale immesso dagli utenti onere non esigibile in ragione della complessità tecnica di siffatto controllo e del costo».

Ma anche qualora fosse possibile ed economicamente sostenibile, il controllo comunque «configgerebbe con forme di libera manifestazione e comunicazione del pensiero».

La giurisprudenza ha dunque per la prima volta ammesso chiaramente che i filtri preventivi sui contenuti sono inapplicabili e in contrasto con la libertà di espressione.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (5)

Quoto Roberto1960 :clap: :clap: :clap: Speriamo che questa sentenza sia un buon punto di partenza per una giurisprudenza che difenda anche in Italia la net neutrality.
18-12-2011 16:55

Meglio ancora se concentrassero i loro (pochi) neuroni a tentare di fare della televisione decente, secondo me... Comunque questa sentenza è veramente un sollievo, l'ennesimo tentativo di imporre una forma di bavaglio alla rete è fallito (o meglio: rimandato). Leggi tutto
18-12-2011 08:07

Manca ancora quell'attenzione all'utente che se lo usassero loro capirebbero molte cose. :roll: :wink: N.B.: la RAI è peggio!!! Ciao
17-12-2011 10:26

che poi il sito che hanno oggi, è circa 1000 volte meglio di quello che avevano fino a 4-5 anni fa...
17-12-2011 09:26

Se quelli di Mediaset facessero un sito decente con tecnologie decenti la gente non caricherebbe filmati Mediaset su You-Tube!!!!!!!! :evil: Ciao
17-12-2011 06:56

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
La rete ha reso famosi due personaggi per certi versi simili anche se molto diversi: secondo te chi è il più grande?
Julian Assange. Prende informazioni dalle grandi aziende e dai governi e le rende pubbliche gratuitamente. È stato accusato - tra le altre cose - di terrorismo.
Mark Zuckerberg. Prende informazioni e dati personali e li vende alle grandi aziende e ai governi. È diventato l'uomo dell'anno.

Mostra i risultati (2155 voti)
Aprile 2024
TIM, altre ''rimodulazioni'' in arrivo
L'algoritmo di ricarica che raddoppia la vita utile delle batterie
Hype e Banca Sella, disservizi a profusione
Falla nei NAS D-Link, ma la patch non arriverà mai
La navigazione in incognito non è in incognito
Le tre stimmate della posta elettronica
Amazon abbandona i negozi coi cassieri a distanza
Marzo 2024
Buone azioni e serrature ridicole
Il piano Merlyn, ovvero la liquidazione di Tim
Falla nelle serrature elettroniche, milioni di stanze d'hotel a rischio
L'antenato di ChatGPT in un foglio Excel
La valle inquietante
La crisi di Tim e la divisione sindacale
La fine del mondo, virtuale
WhatsApp e Messenger aprono agli altri servizi di chat
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 24 aprile


web metrics