Il social network non sarebbe altro che un enorme database manovrato dall'intelligence americana.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-05-2011]
«Facebook è la più spaventosa macchina di spionaggio mai inventata»: per Julian Assange, fondatore di Wikilekas, l'esistenza del social network in blu è la più grande minaccia alla privacy mai esistita.
Secondo Assange Facebook è un graditissimo dono ai servizi segreti americani, che si trovano così tra le mani «La più grande banca dati mondiale sui cittadini, sulle loro amicizie, i loro nomi, i loro indirizzi, la loro localizzazione e le loro comunicazioni, i loro parenti, tutto pronto».
Immettendo i propri dai nella creatura di Zuckerberg, dunque, milioni di utenti non farebbero altro che seguire il gioco della CIA.
Quest'ultima non gestirebbe direttamente tutte queste piattaforme, naturalmente, ma avrebbe mezzi di persuasione molto convincenti per ottenere i dati che gli utenti ingenuamente affidano loro, pensando di essere al sicuro solo perché esistono le impostazioni sulla privacy.
«Tutti dovrebbero capire» - ha aggiunto Assange, il cui livore qualcuno spiega con il mancato posto quale Uomo dell'Anno 2010 - «che, quando aggiungono i loro amici su Facebook stanno lavorando gratis per le agenzie di intelligence USA, formando questa banca dati per loro».
Ovviamente il social network non è rimasto silenzioso ad ascoltare le accuse, rispondendo di non aver creato alcuna interfaccia per facilitare l'accesso alle informazioni degli utenti da parte delle forze dell'ordine (un'altra delle affermazioni di Assange) e spiegando che devono invece riempire un form per ogni richiesta.
Ognuna viene poi valutata singolarmente da un team apposito, e Facebook decide se accondiscendere o negare il permesso.
Inoltre Facebook ha spiegato di non cedere alle "persuasioni" dell'intelligence, come suggerito da Assange, ma solo alle ordinanze dei tribunali.
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