L'ultimo saggio di Carlo Formenti contro le false retoriche della liberazione tramite web.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-05-2011]
Leggere Carlo Formenti - in un saggio completo, rigoroso e documentato, appassionato ed irrutento, in un mix difficile da trovare, e non solo nei brevi e brillanti articoli che appaiono periodicamente sul Corriere della Sera - è sempre una sfida a utilizzare l'intelligenza contro i luoghi comuni di tanta retorica sulla cosidetta "rivoluzione della Rete".
Così è per il suo Felici e sfruttati. Capitalismo digitale ed eclissi del lavoro fresco di stampa per i tipi della Egea editrice: quasi più pamphlet volutamente ideologico, come lo definisce lui stesso, contro i tanti che si definiscono laici, liberi e antideologici più che altro perché sostengono la fine delle classi sociali e delle loro lotte, un mondo invece che è l'unico reale.
Non ci sono peana sulla rivoluzione dei gelsomini e fiumi di retorica sui blogger tunisini, egiziani, siriani. Se mai ci sarà un cambiamento - ci dice Formenti - questo verrà dalle lotte sindacali che in Cina stanno cominciando ad aumentare il costo del lavoro nelle megafabbriche dove si producono i nostri tablet.
In realtà il libro - a differenza dei precedenti dello stesso autore, più aperti anche a possibilità positive - è di un forte, lucido pessimismo.
Semmai, con le loro app e i loro social network, mettono fine, praticamente, alle utopie della neutralità della Rete e della sua estrema democraticità dal basso.
Sotto questa fascia ristretta di "nuovi potenti" c'è la massa dei lavoratori della società dell'informazione, per lo più precari, a basso reddito, senza influenza e senza le tutele tradizionali del welfare ma, soprattutto, senza coscienza delle proprie catene, senza sindacati e soggetti politici che li possano rappresentare.
Questi lavoratori della conoscenza chiedono la fine delle tutele delle classi di lavoratori intellettuali più anziani, come si evidenzia nelle polemiche giornalisti/bloggers, ma in realtà così sanciscono solo nuove forme di sfruttamento dello stesso lavoro intellettuale a favore delle grandi multinazionali dell'informazione, sempre più concentrata in poche mani.
Formenti dedica un intero capitolo alla nostalgia del movimento hacker, ormai risucchiato o reso impotente dai meccanismi sicuritari e dalla scomparsa della privacy: una scomparsa spesso invocata dagli stessi cittadini facendo prevalere il gossip sulle informazioni importanti e rendendoci ancora più schiavi del potere e del mercato.
Meno blog e più politica, quella vera e un po' tradizionale; «meno soft e più hard» verrebbe da dire leggendo Formenti.
Da dove verrà questa nuova politica, oltre che dalle lotte operaie cinesi, è difficile vederlo, ora.
Scheda
Titolo: Felici e sfruttati
Sottotitolo: Capitalismo digitale e dignità del lavoro
Autore: Carlo Formenti
Editore: Egea
Prezzo: 18,00 euro
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