Quattro sanitari scherzano e fumano davanti ai pazienti. Le foto sul social network li mettono nei guai.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-03-2011]
Un medico e tre infermieri del reparto di terapia intensiva presso l'ospedale Misericordia di Grosseto sono stati sospesi in via cautelativa per fatti definiti dall'ASL "di gravità inaudita".
La vicenda risale a più di un anno fa, quando il personale coinvolto ha deciso di immortalare con il telefonino alcuni momenti goliardici svoltisi, però, all'interno del reparto, anche tra i malati.
Le immagini ritraggono i sanitari mentre fumano sigarette e scherzano con le bende, in una sorta di Carnevale improvvisato, anche in presenza dei degenti intubati della rianimazione.
"Sono indignata" - ha scritto la donna - "per il solo fatto che malati inconsapevoli possano essere stati scherniti con così tanta scioltezza. Oltre allo sberleffo nei confronti dei sofferenti - ha spiegato - c'è da evidenziare come il personale medico e paramedico si sia divertito a sprecare materiale sanitario come bende, garze per travestirsi da mummie".
La Direzione dell'ASL di Grosseto, oltre ad avere deciso l'immediata sospensione del personale coinvolto, ha espresso "stupore e indignazione per quanto appare dalle immagini pubblicate oggi".
"Il fatto è giudicato gravissimo e offensivo per i pazienti" - ha poi continuato l'ASL nella nota ufficiale - "e per l'impegno che, in maniera professionale, il complesso degli operatori della Rianimazione e, in senso ancora più ampio, dell'intero ospedale Misericordia, prestano quotidianamente ai ricoverati e ai cittadini".
Intanto l'indagine interna è stata avviata e, sebbene il direttore sanitario dell'ASL, Danilo Zuccherelli, cerchi di rasserenare gli animi spiegando che si dev'essere certamente trattato di un singolo episodio, resta nella mente il dubbio espresso dalla donna che ha scoperto le foto: "È stato calpestato il rispetto per la privacy. È stato scambiato l'ospedale cittadino per una sala da biliardo con tanto di sigarette accese e il reparto di rianimazione, con tanto di pazienti in coma, per un ridicolo carnevale. D'ora in poi, cosa altro aspettarsi nel principale ospedale della provincia di Grosseto?".
Non è purtroppo la prima volta, d'altra parte, che qualche membro del personale ospedaliero mostra scarso rispetto per la privacy dei pazienti, come il caso di Udine del 2009 e quello degli Stati Uniti nel 2008 testimoniano.
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