Una corte federale USA ritiene fondate le accuse di cartello e di abuso di posizione dominante di EMI, BM, Vivendi UMG, Warner MG, Sony e Bertelsmann.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-01-2010]
Avrebbero approfittato del controllo su oltre l'80% del mercato per imporre il prezzo di 0,70 dollari per ogni brano musicale scaricato da Internet; perciò è stato ritenuto attendibile da una corte federale degli Stati Uniti il ricorso presentato negli anni 2005 e 2006 e in località diverse contro EMI, BM, Vivendi UMG, Warner MG, Sony e Bertelsmann.
In un primo tempo il giudice adito aveva respinto il ricorso degli interessati; ma il tribunale istruttorio in seconda istanza di Manhattan ha completamente disatteso la precedente sentenza.
Le major avrebbero raggiunto accordi vietati dalla legge mediante la costituzione di due distinte joint venture e i 70 centesimi avrebbero comunque dovuto costituire "un prezzo minimo" di mercato.
Specialmente a confronto della situazione nel belpaese, dove l'Autority per la concorrenza latita e Misterprezzi è divenuto una specie di "Primula Rossa" mentre politici di ogni etichetta (e nazionalità) continuano un po' dappertutto a darsi un gran daffare per tutelare gli interessi di chiunque detenga le chiavi del mercato invece che degli utenti.
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