L'era dell'informazione digitale gratuita è a una svolta, secondo il miliardario. Anche gli aggregatori automatici danno filo da torcere ai quotidiani, già in difficoltà a causa del crollo delle inserzioni pubblicitarie.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-05-2009]
I maggiori quotidiani americani, dal New York Times a molte altre importanti testate, hanno lanciato la pietra nello stagno lamentando che i proprietari degli aggregatori di notizie fanno quattrini a palate limitandosi a sfruttare illegalmente le informazioni raccolte e le inchieste effettuate da giornalisti professionisti e messe online dagli editori di quotidiani e periodici.
Ha rincarato la dose anche The Guardian definendo "immorale" l'aggregatore di Google e da ultimo anche un gigante dell'editoria multimediale come Murdoch, nella veste di padrone del Wall Street Journal, ha avuto l'occasione di dire la sua in merito.
A voler giudicare sulla fondatezza della doglianza, avanzata dal responsabile della AP Dean Singleton, le cose non stanno proprio come descritto; infatti gli aggregatori di notizie si limitano a scandagliare in automatico la rete per poi dirottare gli interessati, dopo aver soltanto fornito una breve sintesi della notizia, all'indirizzo originario dove è possibile completarla quasi sempre a pagamento, arricchita dagli opportuni dettagli.
Inoltre quasi nessuno sembra essersi accorto che i maggiori raccoglitori e distributori delle notizie stampate sono le ormai onnipresenti rubriche radiotelevisive variamente denominate, ma che tutte si sostanziano in un prolisso ma esaustivo panorama di quanto riportato dai giornali sugli avvenimenti nel mondo; anche se quasi sempre viene privilegiato il punto di vista e l'orientamento politico del commentatore a discapito della completezza dell'informazione.
E' soprattutto in ragione di quest'ultima considerazione che l'utilizzo degli aggregatori deve essere conservato, in quanto si risolve in una garanzia per il sostanziale equilibrio dell'informazione, che a sua volta è sinonimo di democrazia e di civiltà.
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